A piazza barberini, piu giu dello scalone

Gentilmente preso da: http://comunitaolivettiroma.wordpress.com/2011/08/18/roma-capitale-piazza-barberini-2/

Filastrocca volgarotta romana, su internet ho trovato solo questo post con una versione parziale e differente [http://ilguardianonotturno.wordpress.com/2010/03/10/a-piazza-barberini-un-po-piu-giu-dello-scalone/]. Ma piano piano mi sono ventuti dubbi e effettivamente sembra avere piu significato di quando la cantavo da bambino come una filastrocca (che tra l'altro anche la mia bisnonna conosceva!).

Qualcuno ne sa di piu?

Il testo

A Piazza Barberini (1)
piu giu dello scalone (2)
sotto l'ombra d'un lampione
'na pisciata me vie' da fa'

Me se presenta uno
vestito da borghese
col cappello da Calabrese
che 'n galera me vo' porta' (3)

In galera nun ce vado (4)
perchè n'ho fatto gnette
che je pija 'n accidenti
che lo possino ammazza'

Me sbattono in prigione (5)

tra cimici e pidocchi

che se mettono a fa a cazzotti

...

A mezzanotte in punto
me danno 'na pagnotta
mezza cruda e mezza cotta
'sti fiji de 'na mignotta

Uccellacci uccelletti (6)
non cacate sopra i tetti
ma cacate sui cappelli
dei padroni de 'sta città

Osservazioni

Mi chiedo, che significa questa filastrocca, e quando é stata composta? Il fatto che ci sia una certa struttura e una metrica non sembra far ricadere l'origine su un contadino analfabeta. Tra l'altro le rime potrebbero essere state alterate dalla mia memoria o da qualcuno prima di me.In ogni caso, ecco un po' di osservazioni sul testo:
  1. Piazza Barberini: una piazza al centro di Roma, per chi romano non é.
  2. Lo scalone: non c'é scalone a Piazza Barberini! Forse c'era e é stato eliminato durante qualche rifacimento, questo potrebbe aiutare a datare la coanzone.
  3. Sembra sia la descrizione di un'agente in borghese. Il "cappello da Calabrese" (e da tirolese nella versione riportata nell'altro post) sembrano far riferimento a guardie di origine straniera
  4. "In galera nun ce vado": effettivamente non pare che la "pisciata" l'abbia fatta, quindi il protagonista vuole dire che viene importunato dalla polizia soltanto per le intenzioni
  5. Non ricordo molto bene questa parte, potrebbe essere una variante della strofa precedente o un misto di piu strofe
  6. Per i non Romani: ai Romani non sono mai piaciuto i vari governi, il papa veniva bersagliato tramite pasquino e le altre "statue parlanti" mentre il tribunale fatto csotruire dai Savoia fu ribattezzato immediatamente "Palazzaccio".

Insomma, la canzone sembra un'invettiva contro il governo della città, ma quale governo? Potrebbe essere il governo pontificio come quello Italiano dei Savoia. E chi era l'autore? E con chi cell'aveva?

Domanda 1:quando fu composta?
- La citazione del "cappello da calabrese" (o da tirolese) fa pensare al periodo pre-unitario o immediatamente post-unitario, quando esistevno ancora abiti regionali. Direi Max 1899
- La scena si svolge a Piazza Barberini, che comincia a chiamarsi cosi dal 1625, anno di costruzione del palazzo Barberini
- Viene citato anche uno "scalone" in Piazza Barberini. Al momento non c'é nessuno scalone, ma poteva esserci in passato, trovare la data di rimozione potrebbe delimitare la data massima di composizione. In alternativa, potrebbe trattarsi di un luogo fittizio, e anche l'azione di "pisciare sotto il lampione" potrebbe essere un codice. Niente indicazioni di una scala in [http://www.romasegreta.it/p.za-barberini.html] e [http://it.wikipedia.org/wiki/Piazza_Barberini]

Domanda 2: chi era l'autore?
- Dal testo, qualcuno a cui l'esperienza del carcere non era necessariamente oscura, ma anche acculturato abbastanza per trasformare l'esperienza in poesia. Pasquinate furono scritte nel tempo da Pietro Aretino e Trilussa
- In ogni caso la canzone raccoglie il malcontento contro una forza pubblica giudicata invadente e autoritaria e contro il governo (nell'ultima strofa). Potrebbe trattarsi del governo pontificio, in tal caso l'autore potrebbe essere un carbonaro, un mazziniano, un garibaldino etc. etc... o potrebbe trattarsi del governo Sabaudo, in tal caso l'autore potrebbe essere un fedele del vecchio governo ponitificio
- Nella versione pubblicata nell'altro post, si fa riferimento a uno studente universitario e alla goliardia

5 comments:

Unknown said...

Io sapevo fosse una canzone e non diceva scalone, ma : piu su del tiritone . ( la fontana del tritone)

Eneus Domitius Ulpianus said...

è una filastrocca antifascista

*mOeBiUs* said...

È una canzone di inizio ‘900, quindi largamente antecedente al fascismo

aldova said...

Mi ricordo : A piazza Barberini,un po' più giù del Quirinale, all'ombra d'un fanale, na pisciata me stavo a fa'. Me se presenta uno, vestito alla borghese, cor cappello alla calabrese e me comincia a fa'. Nome, cognome, carta d'identità. Qui finiscono i miei ricordi, spero possa essere utile per la ricostruzione della filastrocca

Ruggero said...

mi ricordo con esattezza: a piazza barberini, più giù der quirinale, sotto l'ombra d'un fanale, na cacata me misi a fa.....